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(CAVALIERI MARVEL)

 

N° 48

 

FASI LUNARI

 

(PARTE SECONDA)

 

 

LUNA NUOVA

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Marc Spector nuota furiosamente nella piscina coperta della sua splendida villa di Oyster Bay, non molto distante da New York, un posto abbastanza lontano da fornire una copertura perfetta per gli andirivieni di Moon Knight. È ancora arrabbiato con se stesso per essersi fatto sorprendere da un licantropo in quel club clandestino di SoHo. Riteneva di non aver problemi di quel genere quando non c’era la luna piena ed invece si è imbattuto in qualcuno capace di trasformarsi in un lupo antropomorfo comunque, anche se i suoi poteri e la sua forza non erano al culmine. Il peggio è che chiunque ci sia dietro quel club ora sa di aver sollevato l’interesse di Moon Knight e se trovasse sospetto il fatto che Marc Spector abbia fatto la sua prima visita al club proprio la sera precedente e facesse due + due? No, meglio non farsi prendere dalla paranoia. Gli servirà rimanere lucido. Esce dall’acqua e raggiunge la sua donna, Marlene Alraune, sdraiata in bikini sull’orlo della piscina.

-Tutto a posto Marc?- gli chiede lei –Sei un po’ strano in questi giorni.-

-Mi preoccupa quel caso dei licantropi, tutto qui.- risponde lui -Non è la solita storia del disgraziato che si trasforma suo malgrado, Quella è gente che sa quel che fa e ci si diverte. Non è una cosa che mi capita di dire spesso, ma quel tipo che sembrava il capo, quello che abbiamo incontrato in quel night club, aveva un’aria… malvagia. Se mi permetti la metafora, ti guardava come se tu fossi Cappuccetto Rosso e lui il Lupo cattivo.-

-Forse hai mescolato un po’ di favole, ma capisco quel che intendi. Mi viene in mente… e se fossero quei licantropi di cui hanno parlato in Tv qualche mese fa, quella specie di razza segreta che ha fondato una città nel cuore dell’africa meridionale?-[1]

-Uhm… potrebbe essere… anche se non mi convince troppo. Il tizio che è precipitato su taxi di Jake Lockley era un comune essere umano ed aveva le caratteristiche tipiche dei licantropi tradizionali, come Jack Russell. Certo, quel tizio che abbiamo incontrato al club era diverso. Ti ricordi come si chiamava?-

-No… non sono nemmeno sicura che ce l’abbia detto.-

-Neanch’io. Curioso. Stasera andrò a parlare col tenente Flint, chissà che non ne sappia qualcosa lui. In un modo o nell’altro vedrai che verrò a capo di questo mistero.-

 

            Devi ammettere di essere sorpreso. Nel resoconto di Jeryn Hogart si diceva che Lucky Pierre era ancora vivo, ma tu non ti aspettavi un vecchietto così arzillo. Dovrebbe avere 110 o addirittura 120 anni, ma ne dimostra a stento 70. Che abbia passato del tempo a K’un Lun? Non ne hai mai sentito parlare, ma questo non significa nulla lo sai. Nel corso degli anni hai scoperto che ci sono cose di quella favolosa città che ti sono state tenute nascoste e chissà quanti altri misteri rimangono da svelare.

Quanto all’età di Lucky Pierre… persone la cui età biologica è diversa da quella anagrafica non sono esattamente una rarità per te. Sub Mariner ha più di 90 anni e ne dimostra meno di 40, per tacere di Nick Fury e di altri. Cose che capitano nel mondo dei supereroi e tu sarai pure “in borghese”, ma sei pur sempre Iron Fist, l’arma vivente della città celeste chiamata K’un Lun. Qual è, quindi, il segreto dell’uomo di nome Ernest Erskine alias Lucky Pierre? La cosa diventa sempre più curiosa.

-E così Wendell ha avuto due figli? Quel giovanotto avrebbe anche potuto farsi vivo con noi in tutto questo tempo.-

-Quando ha conosciuto mio padre, Mr. Erskine?- chiedi

-Un bel po’ di tempo fa, giovanotto e puoi darmi del tu e chiamarmi Lucky Pierre o L.P. come faceva il vecchio Orson.-

-È proprio di Orson Randall che volevo parlarle.-

-Tutto a suo tempo, ragazzo, ora permettimi di presentarti gli altri.-

            Siete arrivati in un ampio salone, dove si trovano altre persone. Una donna di età indefinibile vestita con un abito elegante ma di foggia un po’ antiquata, un uomo con baffetti e pizzetto i cui capelli sono avvolti in un turbante che sta giocando a carte con un altro uomo, massiccio dall’aria del pugile in disarmo dai capelli rossicci striati di grigio seduto a giocare a carte. Di tutti quanti non riesci a stabilire con certezza l’età e questo ti sconcerta.

 -Amici…- dice Lucky Pierre –Vi presento Daniel e Miranda Rand. Sono i figli di Wendell.-

            Il gruppetto vi scruta con curiosità e tu, non sai bene perché, tu senti imbarazzato. Lucky Pierre continua:

-Danny, Miranda, vi presento: la Contessa Vera Vidal, ai suoi tempi una delle più pericolose donne viventi...-

-Dammi un’occasione e ti farò vedere quanto ancora so essere pericolosa L.P.- commenta la donna con un sorriso.

-… Seamus McGillicudy, detto Chores, il forzuto della compagnia. Nessuno è mai riuscito a stabilire quante pinte di whiskey possa bere prima di crollare al suolo…-

-Accetto ancora sfide, ragazzo.- replica il gigante irlandese.

-Shadu l’Ombroso, capace di sfilarti il portafogli dalla tasca usando solo il pensiero.-

-Calunnie degli invidiosi.- replica l’indiano –La vostra aura è davvero brillante ragazzi.-

            La Contessa è la prima ad avvicinarsi ed abbracciare te e tua sorella

-E così il buon vecchio Wendell ha messo su famiglia. Tu, ragazzo, sembri proprio il suo ritratto da giovane. Intuisco dalle vostre facce che non vi ha mai parlato di noi.-

-Non a me.- rispondi –Quanto a Miranda… al momento ha un’amnesia, ma comunque mio padre lasciò K’un Lun quando era nata da poco.-

-K’un Lun?- esclama Shadu –Quindi ce l’ha fatta a raggiungerla nonostante quel pazzoide di Orson avesse tentato di scoraggiarlo in tutti i modi. Quando ho sentito delle imprese di un nuovo Iron Fist ho immaginato che ci fosse un legame.-

-Sembra che abbiamo delle storie da raccontarci, ragazzo.- interviene Lucky Pierre -Forse potresti cominciare a dirci perché ci hai cercato.-

-Mi sembra giusto.- rispondi.

            Non ti ci vuole molto per raccontare la tua storia. Quando racconti della morte dei tuoi genitori vedi sui loro volti dolore e rabbia Ti chiedi quanto queste persone sappiano del passato di tuo padre. È ora di scoprirlo.

-Ora tocca a voi.- ti limiti a dire.-

-Mi sembra giusto.- commenta Ernest Erskine –Preparatevi a sentire la meravigliosa storia di Orson Randall, dunque. Sedetevi, perché sarà una storia molto lunga.-

 

            Dire che Ivan Petrovitch è nervoso non sarebbe corretto: nel corso della sua lunga vita ha avuto la sua buona dose di guai e sinceramente sperava di risparmiarseli in vecchiaia. Ha accettato di supervisionare questa consegna per fare un favore ad un vecchio amico e perché i soldi che guadagnerà gli fanno comodo dopotutto. Il fatto che Simyon Borisovitch Kurasov sia uno dei capi della malavita russa, noto nelle repubbliche ex sovietiche come il Re dei ladri, non lo turba più di tanto: infrangere la legge di più di una nazione è una cosa che ha già fatto in passato e non contrasta con la sua etica e nemmeno vendere armi ai guerriglieri birmani, specie se è una storia di copertura.

            In questo momento, però, il sesto senso di Ivan è all’erta ed il suo dito accarezza il grilletto del suo AK47, vanto del Compagno Kalashnikov. Sta per accadere qualcosa, ci scommette e non sarà piacevole.

 

 

2.

 

 

 

            So che quello che sto vedendo non è realtà. Mia madre non è qui, ma nella sua casa di New York. Sono anni che non ci incontriamo e questa è sicuramente una mia colpa, ma quello in cui mi trovo ora è solo uno scenario creato dal mio inconscio. Clive Reston ci aveva avvertito: sotto i resti dell’Isola dell’A.I.M., nei Caraibi, le energie di un cubo cosmico incompiuto sono ancora capaci di modellare la realtà secondo i desideri di chi entra nel raggio del loro potere. In questo caso, però, c’è l’incontro dell’inconscio di ben quattro individui e se la volontà di uno non è capace di imporsi su quella degli altri lo stesso tessuto della realtà rischia di frantumarsi

-Shang Chi, cosa stai facendo?-

            Cerco di ignorare quella che sembra la voce di mia madre e ricorro alle tecniche di meditazione imparate fin da bambino. Respingo il richiamo dell’inconscio e cerco la realtà che mi circonda

            Non è facile, ma alla fine ci riesco.

 

            Il Tenente Flint raggiunge il garage sotterraneo sotto il Quartier Generale della Polizia e si guarda intorno circospetto, poi si avvicina cautamente alla sua auto.

-Buonasera, Flint- dice una voce alle sue spalle.

            Il poliziotto si volta di scatto, per trovarsi di fronte a Moon Knight.

-Tu!- esclama –Non voglio sapere come hai fatto ad entrare qui.-

-Volevo parlarti.- continua Moon Knight.

-E non potevi telefonare come tutte le persone normali? Ma che dico? Voi buffoni in costume non siete persone normali o non andreste in giro vestiti in quel modo ridicolo.-

-Questo buffone in costume ti ha tolto qualche castagna dal fuoco in più di un’occasione, mi pare di ricordare.-

-Ok, non lo discuto. Che vuoi stavolta?-

-Quel night club di cui ti ho fornito il nome, che mi sai dire dei proprietari?-

-Uhm, fammi dare un’occhiata agli appunti. È intestato ad una certa Lycaon Enterprises con sede alle isole Cayman. Niente sui soci, Una società di comodo, direi.-

-Praticamente certo. Sai chi era Licaone, Flint?-

-Uhm… no.-

-Era il re dell’Arcadia. Un uomo empio che un giorno osò servire a Zeus un pasto di carne umana e per questo delitto fu trasformato in Lupo, che per inciso era il significato del suo nome in greco.-

-Quindi credi che questa Lycaon Enterprises sia dietro alla setta di licantropi di cui sospetti l’esistenza?-

-È proprio quello che intendo scoprire, Flint, e quando ne sarò certo, te lo farò sapere.-

 

                        L’uomo chiamato Lucky Pierre comincia a parlare.

-Accadde verso la fine del XIX Secolo. L’anno preciso non lo ricordo. Il professor Phinaes Randall era un uomo avanti rispetto ai suoi tempi. Un geniale scienziato ed avventuriero. Non ho mai saputo perché si trovasse in Cina, sopra le montagne di K'un Lun assieme alla moglie incinta. Voglio dire, chi se ne andrebbe mai in giro a cercare avventure assieme ad una donna incinta di otto mesi? Orson non è mai stato in grado di spiegarmelo. Fatto sta che l’aeronave del professor Randall cadde sulle montagne proprio il fatidico giorno in cui, una volta ogni 10 anni, K’Un Lun appariva nel nostro mondo. Lui e sua moglie furono soccorsi ed accolti a K’Un Lun e fu lì che nacque Orson Randall, forse il primo occidentale a nascere nella città celeste.-

-Un momento.- interrompe Miranda –Avete parlato di aeronave. Sul finire dell’800 non c’erano neanche i dirigibili.-

-Non del tutto esatto. I primi progetti per un dirigibile risalgono al 1874 ed anche se il Conte Zeppelin brevettò il suo nel 1897 vi furono alcuni precursori. Ve l’ho detto che Randall era un uomo oltre il suo tempo.-

 -Voi ne parlate come se fosse una sorta di Robur il Coinquistatore.-[2]

-Da tuo padre hai ereditato l’impazienza, vedo, mia cara ragazza. Complimenti per la cultura letteraria, in ogni caso. Si. Phineas Randall era un uomo del tipo di Robur, dotato di una inflessibile determinazione, che purtroppo non fu sufficiente a salvare sua moglie, che morì poco dopo il parto. A quel punto sarebbero passati dieci anni prima che potesse di nuovo lasciare la città e nel frattempo suo figlio crebbe con i rampolli di K’un Lun. Su cosa accadde dopo non so molti particolari. Orson rimase a K’un Lun e divenne maestro delle arti marziali. Vinse tutti i tornei, finché…-

-… finché non vinse anche il diritto di sfidare Shou Lao… ed uscì vincitore anche da quella sfida.- intervieni tu.

-Esatto Daniel, fu esattamente ciò che avvenne. Per la prima volta da tempo immemorabile, un occidentale, un uomo del mondo esterno era di diritto Iron Fist.-

-Non sono stato il primo, quindi. Perché nessuno me ne ha mai parlato? Yu Ti o Lei Kung avrebbero dovuto.-

-Questo dovresti chiederlo a loro. Ora fammi tornare al mio racconto prima che mi scordi cosa stavo dicendo... ah si: Orson era un irrequieto ed alla prima occasione utile decise di lasciare K’Un Lun per visitare il mondo esterno. Non so… o forse non ricordo… come raggiunse l’Europa, ma la trovò sull’orlo della prima Guerra Mondiale…-

            Fuori dalla villa, grazie ad un microfono direzionale molto potente, qualcun altro sta ascoltando.

 

 

3.

 

 

            Clive Reston sbatte ancora gli occhi, ma quello che vede è sempre lo stesso: non sono più nel sotterraneo dalle pareti metalliche ma su una soleggiata spiaggia della Giamaica e Leiko indossa solo un paio di ridottissimi slip da bagno bianchi ed una cintura da sub con appeso un coltello da squali. È maledettamente sexy e lui vorrebbe toccarla, baciarla e… calma, si dice con un notevole sforzo: tutto questo non è vero, non può esserlo. Gli ricorda una delle avventure di suo padre avvenuta troppi anni fa per ricordarsi esattamente quando. Tutto questo non è reale… o meglio... lo è se è lui a volerlo. È questo il potere del cubo cosmico: rendere reali le fantasie.

-Lasciala stare. Non fa per te: ci sono qui io.-

            Davanti a lui ora c’è Melissa Greville, i capelli biondi che ricadono morbidamente sulle spalle e sulla schiena, completamente nuda a parte le calze nere tenute ferme da giarrettiere ed un nastro pure nero al collo. No, Melissa non è qui. Deve ricordarlo, è stato addestrato a resistere alle manipolazioni mentali. Deve convincersi che nulla di tutto questo è davvero reale, anche se lui vorrebbe disperatamente che lo fosse, deve riuscirci ad ogni costo, deve.

            Sudando copiosamente Clive cerca di estraniarsi dalla realtà come gli hanno insegnato durante il suo soggiorno in Giappone. Rilassarsi, estraniarsi dal proprio corpo, escludere i sensi e tutto il mondo materiale, guardare dentro di se, guardare la realtà per quello che è.

 

Quando Marc Spector rientrò negli Stati Uniti pronto ad approfittare della nuova opportunità di vita,che gli era stata offerta si costruì tre identità. Oltre a quella mascherata di Moon Knight, anche quelle di Steven Grant, mercante d’arte e Jake Lockley tassista. È in quest’ultima identità che entra nel diner di Gena Johnson.

-Ehilà, Jake, come butta?- lo saluta la proprietaria da dietro il bancone.

-Non c’è male Gena. Hai visto Crawley ultimamente?-

-Non di recente. Credo che stia battendo le strade in cerca di informazioni sulle scomparse di senzatetto negli ultimi tempi. Gliel’hai chiesto tu, vero? Lui può andare in posti dove noi saremmo fuori posto e parlare con gente che con me e te non aprirebbe nemmeno bocca.-

-Si, gliel’ho chiesto io, ma me ne sto pentendo. La gente che sta cercando è molto, molto pericolosa. Ero venuto per dirgli di starne alla larga. Ora dovrò trovarlo a tutti i costi. Posso lasciare il mio taxi nel tuo parcheggio, Gena?-

-fa pure come se fossi a casa tua, bello.-

-Bene, perché credo che sia arrivato il momento di far intervenire il nostro amico vestito di bianco.-

 

            Ivan Petrovitch non muove un muscolo mentre gli uomini davanti a lui, tutti vestiti con uniformi paralìmilitari, esaminano la merce. Se qualcosa deve accadere, sarà adesso, pensa.

-Soddisfacente.- dice uno degli acquirenti in pessimo russo.

-Allora possiamo passare al pagamento.- ribatte Ivan.

-C’è stato un cambiamento di programma.- i paralìmilitari alzano i loro fucili contro Ivan ed il suo gruppo –Ci teniamo i soldi e le armi e prendiamo anche le vostre vite.-

            Ed ecco che cominciano i guai, pensa Ivan sospirando.

 

 

4.

 

 

            A quasi mezzo mondo di distanza una donna si muove per le strade del quartiere di Brighton Beach a Brooklyn. Non è esattamente una straniera a Little Odessa e proprio per questo si è travestita: una parrucca grigia, un abito non molto appariscente, un po’ di trucco per sembrare più vecchia e dei finti occhiali da miope. La Vedova Nera non vuole correre rischi: c’è una concreta possibilità che Ivan il Terribile, il più potente Pakhan[3] della Mafia Russa abbia posto una taglia sulla sua testa per il ruolo che lei ha avuto nella morte del suo luogotenente Alexei Gerasimov.[4] Natasha Romanoff non ha paura di lui, ma questo non significa che voglia ficcarsi stupidamente nelle fauci del lupo.

<<Tutto bene, ‘Tasha?>> la voce di Paladin risuona forte e chiara nel minuscolo microfono inserito nell’orecchio destro di Natasha.

-Finora si.- risponde lei sussurrando –Sono riuscita a sapere che Ivan il Terribile è davvero qui a Brighton Beach, in una villa sula baia e so anche come entrarci.-

<<Attenta Natasha, entrare in bocca alla balena è facile, il difficile è uscirne.>>

-Grazie per la preoccupazione e l’interessante metafora, ma ormai dovresti sapere che io sono un boccone difficile da digerire.-

            Certo che lo so, pensa Paladin, ma questo non mi impedisce di essere comunque preoccupato.

 

            Richard Mason non ha molte occasioni di riposare tranquillo nella sua abitazione e vorrebbe godersi questo momento prima che qualcosa vena a turbare la sua breve serenità. Naturalmente i buoni propositi vengono spesso guastati. Un messaggio gli è appena arrivato su una e-mail protetta. Il mittente è uno a cui non può dire di no, anche se lo vorrebbe.

Sospirando, Rick Mason, detto l’Agente, legge le istruzioni, attende che la mai si autodistrugga e quindi si prepara per uscire.

 

            Thailandia, in uno dei più famosi e famigerati bordelli di Bangkok un uomo si risveglia d’improvviso. Per qualche secondo non è nemmeno dire da quanto tempo si trova lì e se le ragazze che sono qui sono le stesse con cui è entrato la prima volta, poi, pian piano la consapevolezza di se ritorna pienamente.

Una cosa sa per certo: il tatuaggio sul suo petto scotta e questo può solo voler dire guai in arrivo.

 

 

5.

 

 

            Il racconto di Lucky Pierre:

“Non ricordo l’anno esatto in cui sentii parlare di lui per la prima volta: un uomo vestito di verde e con una specie di bandana gialla sul volto, che si aggirava tra i campi di battaglia dando un bel po’ di filo da torcere ai crucchi. In quel periodo non c ‘erano in giro molti avventurieri mascherati, il termine supereroi non era stato ancora inventato. Una ventina d’anni dopo ne avremmo visti un bel po’, ma allora incontrarne uno era un vero evento. Sapevamo che c’erano i Cinque per la Vittoria,[5] ma nessuno di noi li aveva mai visti al fronte. Circolavano voci su un tizio con l’armatura da cavaliere medioevale completamente nera ed una specie di spada magica e dopo l’entrata in guerra degli americani, ci fu chi giurò di aver visto uno scheletro in uniforme col teschio fiammeggiante, ma sembravano solo chiacchiere da bar senza riscontri veri… come il fatto che il nemico avesse tra le sue file nientemeno che un vampiro. Voglio dire: chi aveva mai incontrato davvero un vampiro? Beh almeno così la pensavo all’epoca, prima di… ma sto divagando.

         C’era stata un’offensiva, una delle tante che non portavano mai a niente. Non era stata una battaglia, ma un massacro insensato. Ero corrispondente di guerra a quei tempi ed avevo stupidamente deciso di raggiungere una trincea per vedere le cose sul campo. Ora giacevo sdraiato tra decine, forse centinaia di cadaveri, vivo ma solo per poco, visto che un intero reggimento tedesco stava per spazzare chiunque fosse rimasto vivo. Sentivo a malapena la voce stentorea del comandante che ordinava di avanzare. A fatica mi sollevai dal fango e… lui era lì:Orson Randall. In piedi, armato solo di una pistola, calmo e risoluto come se lo aspettasse una scampagnata.

-Allontanati.- mi disse e non me lo feci ripetere due volte.

Corsi via con tutto il fiato che avevo in gola e quando pensai di essere abbastanza lontano, mi voltai e lo vidi in piedi sul bordo della trincea. Credetti di avere le allucinazioni quando vidi le sue mani risplendere. Senza esitare saltò contro i tedeschi che avanzavano e sotto i miei esterrefatti occhi li abbatté come birilli. Sembrava una furia scatenata. Lo vidi compiere acrobazie incredibili, evitava i proiettili come se fossero al rallentatore. Un paio di volte mi sembrò che fosse colpito, lo vidi barcollare, poi riprese la sua corsa verso il mezzo blindato che ospitava il comandante tedesco.

Con frenesia strappai un binocolo dalle mani di un soldato morto e lo puntai verso una scena che per me aveva dell’incredibile: l’uomo con il costume verde sferrò un pugno luminescente contro il muso del veicolo e ci fu un’esplosione. Quando il fumo si diradò l’unico in piedi era lui, il suo maglione era completamente a brandelli e fu così che per la prima volta notai il tatuaggio del drago sul suo petto. Guardò nella mia direzione ed alzò la mano destra in segno di saluto, poi corse via.

         Solo più tardi venni a sapere che il suo intervento aveva rallentato i tedeschi quanto bastava a dare alle truppe franco-britanniche il tempo di riorganizzarsi e respingere l’avanzata. Sempre più tardi venni a sapere che i tedeschi avevano usato armi di nuovo tipo, tra cui un gas venefico potentissimo inventate da un certo Colonnello Zemo. Un nome che non ti è nuovo, vero ragazzo?

         Rividi Orson solo due settimane dopo quando… ma questa… beh, è un’altra storia e non mi va di raccontarla adesso.

         E questo chiude il racconto di Lucky Pierre.

 

            Da qualche parte a New York c’è un posto che pochi conoscono. Solo a pochi privilegiati è consentito avervi accesso. Privilegiati? Forse dovremmo dire degenerati: uomini e donne che trovano godimento solo nella sofferenza altrui e che per rincorrere i loro piaceri deviati hanno abbandonato anche la parvenza esteriore dell’umanità. Ma oggi questo posto è vuoto, se si eccettuano due uomini ed una donna in piedi davanti ad un altro uomo seduto su un divanetto. Abbiamo detto uomo? Non è una definizione esatta, perché c’è davvero poco di umano in lui, anche se indossa un elegante smoking con giacca bianca. Il suo corpo è una massa di muscoli pronti a scattare, le sue mani hanno i palmi coperti di una sottile peluria, gli occhi sono iniettati di sangue, i denti sembrano zanne e la capigliatura una folta criniera.

-Moon Knight ci sta dando la caccia.- dice –Non è nulla più di un fastidio, ma io odio i fastidi.-

Dobbiamo fermarlo, signore?- chiede uno dei tre davanti a lui.

-Trovatelo e fatelo a pezzi, poi portatemi il suo cuore ancora pulsante. Andate.-

            Sotto gli occhi del loro capo, i due uomini e la donna si tolgono gli abiti, poi, in pochi attimi, si trasformano in licantropi e la sala è riempita dai loro ululati.

 

            Un altro travestimento, stavolta una bionda professionista del sesso. Non ha avito troppe difficoltà ad infiltrarsi nel gruppo diretto alla villa dove le aspetta Ivan il Terribile. La predilezione per le belle ragazze è forse l’unica vera debolezza dello spietato boss del crimine e Natasha non poteva sperare in un’occasione migliore per entrare nella sua fortezza. Una volta lì dentro cercherà di scoprire i suoi piani e poi…. Beh, improvviserà.

            Paladin le ha detto che è un piano pazzesco, ma alla fine ha dovuto lasciarla fare ed in questo momento sta tanto sperando di non doversene pentire.

 

 

6.

 

 

            Gli slums di New York stanno scomparendo. La Bowery non è più il rifugio dei derelitti, ad Alphabet City non devi più aver paura di uscire la sera. Tutto vero… o forse no. Forse esistono ancora zone in cui è poco salutare avventurarsi a meno che non facciate parte di quella particolare fauna che si muove disinvolta in un sottobosco altrettanto particolare regolato da leggi proprie e a volte da nessuna legge.

            Bernard Crawley conosce bene questi posti. Ci ha passato tanto di quel tempo che la sua vita passata gli sembra solo un sogno ormai. Far parte degli “Irregolari di Moon Knight”, come ama chiamarli,. È stato un bel modo per ritrovare una dignità che pensava perduta nel fondo di una bottiglia. Non vuole deludere il suo vecchio amico. Quello che ha appreso facendo domande tra i senzatetto e gli altri sbandati della città avrebbe terrorizzato molte persone, in lui ha solo suscitato una cupa rassegnazione. Da sempre i derelitti, coloro che vivono ai margini di una società che preferisce ignorarne l’esistenza sono stati i bersagli favoriti di insensati atti di violenza. A chi importa se scompare un senzatetto, un uomo senza storia né famiglia, un fantasma, un invisibile? A lui importa, ecco a chi e scoprirà chi è stato a far sparire molti di loro nelle ultime settimane, l’ha promesso.

            Cos’era quel rumore? Sembrava come il ringhio di un grosso cane. I cani randagi non sono rari da queste parti. Spesso abbandonati dai loro padroni, si sono rapidamente inselvatichiti ed hanno imparato ad arrangiarsi sulle strade. Possono essere molto pericolosi.

            Mentre sta facendo queste riflessioni, Crawley è sorpreso da una figura che balza davanti a lui. Quando lo riconosce fa un sospiro di sollievo.

-Jake… voglio dire: Moon Knight.- esclama –Mi hai spaventato.-

-Vattene da qui, Crawley, subito.- gli si rivolge bruscamente il supereroe in bianco.

-Ma… ma perché? Cosa…?-

-Non andrete da nessuna parte… nessuno dei due.-

            La voce sembra strana come se le corde vocali di chi ha parlato non fossero fatte completamente per articolare parole e forse è proprio così, perché chi ha parlato è un lupo umanoide e dietro alle spalle di Moon Knight ne è appena apparso un altro.

 Il crociato lunare non perde tempo e scaglia in rapida successione una delle sue mezzelune argentate contro entrambi i licantropi, poi urla:

-Scappa Crawley, scappa! A loro penso io.-

-Sei davvero sicuro di poterlo fare, umano?- gli si rivolge uno dei licantropi, una femmina, da quel che può capire.

            Bella domanda e sarà meglio che la risposta sia si o né lui né Crawley vedranno l’alba di domani, teme.

 

            Devi ammettere di essere sorpreso ed interessato. Sapevi di non essere stato l’unico Iron Fist, che ad ogni generazione viene scelto un campione per sfidare Shou Lao il drago ed acquisire il potere del Pugno d’Acciaio grazie al contatto col suo cuore pulsante. Sapevi che tuo padre si era guadagnato quest’onore e che l’aveva rifiutato, ma non sapevi niente dell’ultimo Iron Fist e, diciamo la verità, nemmeno ti interessava più di tanto. Hai dato semplicemente per scontato che fosse morto, altrimenti perché tu e tuo padre prima di te avreste partecipato al torneo per sceglierne il successore?

-Orson è vivo.- ti sta dicendo Lucky Pierre.

-Cosa?- esclami sinceramente sorpreso –Come fa ad esserne certo?-

-Perché io sono vivo e così gli altri. L’energia del Pugno d’Acciaio assorbita tutte le volte che Orson ci ha guarito con il suo potere è quello che ci ha dato un’incredibile longevità e ci ha tenuto in vita tutti questi anni. Se lui fosse morto anche noi saremmo morti in breve tempo, ne sono sicuro.-

-Il potere del Pugno d’Acciaio può fare questo? Mantenervi in vita.- chiede, sorpresa, Miranda.

-Può fare un sacco di cose. Più di quante ne sappia tuo fratello e forse più di quante ne sapesse anche Orson. Venite, vi mostrerò qualcosa che potrebbe aiutarvi a chiarire un po’ di curiosità che dovete avere.-

            In quel momento il portone della villa viene infranto ed un gruppo di individui in tuta verde irrompe all’interno.

-Ci si ritrova, Danny Rand.-

            Conosci quella voce, anche se volevi convincerti che non l’avresti udita mai più.

-Serpente d’Acciaio!-

            Non hai tempo di pensare al tuo antico nemico. Nella stanza ci sono non meno di venti guerrieri armati e tu sai che devi lottare per la tua vita. È in momenti come questi che ti rammarichi che il tuo vecchio amico Luke Cage non sia qui con te invece di essere impegnato in un’indagine sotto copertura con la tua donna, Misty Knight, e la socia di lei Colleen Wing,[6] Tanto peggio: te la caverai da solo, se proprio devi.

 

            L’uomo dai capelli castani ha il fisico ancora asciutto e scattante, la sua età è semplicemente indefinibile. Sul suo petto nudo un tatuaggio identico a quello di Danny Rand ed ora è caldo, come se bruciasse. I sensi dell’uomo sono all’erta. Sa che il pericolo è imminente, ma non sa quando si manifesterà. Perfino un bussare discreto alla porta della sua stanza può significare guai per uno come lui, a Bangkok come in qualunque altro posto del resto.

            Quando apre la porta della sua stanza nel bordello thailandese in cui è gentile ospite l’uomo si vede di fronte due graziose fanciulle seminude. Nulla di strano in un posto simile… sennonché…queste lo assalgono, impugnando spade affilate comparse come per magia nelle loro mani.

            Le mani dell’uomo brillano di energia, un’energia che gli consente di spezzare le spade delle sue assalitrici, ma ecco che dalla finestra arrivano altre guerriere armate.

            L’uomo è molto in gambe e si difende molto bene, ma le sue avversarie sono troppe e comincia a pensare che non ce la farà contro di loro.

            Improvvisamente una nebbia verde penetra nella stanza e si condensa nella figura di un uomo in una tunica anch’essa verde. Il nuovo arrivato si mette a combattere al fianco dell’occupante della stanza rovesciando le sorti dello scontro. Le guerriere mutano di forma diventando piccioli aironi che volano via.

-Vedo che non hai perso l’abitudine ad arrivare al momento opportuno, Aman.- dice l’uomo col tatuaggio di Shou Lao.

-Faccio quel che posso Randall.- ribatte l’altro –Siamo arrivati ad un punto cruciale in cui si deciderà il destino di molti mondi.-

-Credevo di essermi lasciato alle spalle tutto questo molti anni fa.- commenta Orson Randall.

-Nessuno può sfuggire al suo destino, ormai dovresti saperlo. Tu hai rinunciato al tuo ruolo, ma a loro non basta: vogliono essere sicuri che tu non intralcerai i loro piani nell’anno della congiunzione. Per questo hanno preso a bersaglio il figlio di Wendell Rand.-

-Maledizione, tre volte maledizione. Non posso lasciare solo il ragazzo in questo momento e loro lo sanno.-

-Che intendi fare?-

-Cercherò il ragazzo. Il potere del Pugno dì Acciaio forma un legame tra di noi che mi permetterà di trovarlo dovunque sia.-

-Ti auguro di avere fortuna. Io cercherò di stanare i nostri avversari.-

-Augurati per loro che al figlio di Wendell non capiti nulla o se ne pentiranno, hai la mia parola, vecchio amico.-

            L’uomo apre una vecchia valigia e ne estrae un costume verde ed una maschera gialla.

 

 

FINE SECONDA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Pochissime cose da dire su questa storia:

1)     Continua lo scontro di Moon Knight con i licantropi. Per chi se lo chiedesse, i segmenti relativi a Moon Knight si svolgono poco prima degli eventi narrati in Moon Knight #1/4.

2)     Il vagabondo Bernard Crawley, la barista Gena Johnson ed i suoi figli Raymond e Richard sono la versione di Moon Knight degli Irregolari di Baker Street, il gruppetto che aiutava Sherlock Holmes nelle sue indagini a Londra oppure, se preferite, del network di informatori ad aiutanti che fiancheggiavano The Shadow (e peggio per voi se non sapete chi era The Shadow). Tutti loro sono tra i pochi privilegiati (vabbeh pochi, lasciamo perdere -_^) a sapere che sotto la maschera di Moon Knight si nasconde il finanziere Marc Spector e che lo stesso ha altre due identità: il mercante d’arte Steven Grant e il tassista Jake Lockley.

3)     Chi ha letto la serie americana “Immortal Iron Fist” saprà già chi è Orson Randall. Chi non lo avesse fatto sappia che Orson è il predecessore di Danny Rand nel ruolo di Iron Fist e che è stato attivo tra il 1915 ed il 1937 circa. Il personaggio è stato inventato da Ed Brubaker & Matt Fraction assieme al disegnatore David Aja con il contributo di vari altri. Nella costruzione del personaggio sono evidenti i debiti verso la letteratura pulp a cui ho cercato di mantenermi aderente. I più attenti di voi avranno notato che nella scena della villa nella Riviera Francese, in quella della Prima Guerra Mondiale ed in quella del Bordello di Bangkok mi sono rifatto a scene analoghe apparse rispettivamente su Immortal Iron Fist Annual #1 di Matt Fraction & Howard Chaykin, Immortal Iron Fist #2 di Red Brubaker/Matt Fraction & John Severin e Immortal Iron Fist #1 di Ed Brubaker/Matt Fraction & David Aja. Di ispirazione e non di copiatura si tratta, perché gli sviluppi della vicenda saranno alquanto differenti, o almeno questa è la mia intenzione.

4)     Chi è il misterioso Aman e qual è il suo ruolo nella vicenda degli Iron Fist? Per queste informazioni dovrete a spettare il prossimo episodio.

5)     Durante la trasferta di Danny Rand a Parigi il suo vecchio amico Luke Cage si trova coinvolto in un’indagine che lo porterà nel mondo della pornografia come dettagliato in Luke Cage #2, dove Danny appare poco prima di partire, mentre il resto della storia si svolge in parallelo agli eventi di questo episodio. Mi raccomando: non perdetela.

6)     Il segmento relativo alla Vedova Nera e Paladin è strettamente legato ad eventi narrati in Devil #49, che vi invito a leggere (un invito totalmente disinteressato, ovviamente. -_^)

7)     Un sentito ringraziamento per tutta la sua opera anche a Bill Everett (1917-1973) senza la cui fantasia non avrei elementi per scrivere una buona parte di questo racconto. Perché? Ne riparleremo.

Chi vuole la morte di Orson Randall? Di quale segreto è depositario il penultimo Iron Fist? Chi è il misterioso Aman? Riuscirà Moon Knight a scoprire il mistero dietro alla setta dei licantropi o almeno a riportare a casa la pelle? Per la risposta a queste domande (o almeno a parte di esse) e per scoprire: il fato di Shang Chi e dei suoi amici, cosa ne sarà di Ivan Petrovitch e la missione di Rick Mason, per tacere del ritorno di Elektra e di qualche vecchio amico ed avversario, non avete che da leggere il prossimo episodio.

            A presto.

 

 

Carlo



[1]  I lettori della serie Power pack di Valerio Pastore sanno di cosa stiamo parlando, non è vero?

[2]  Il personaggio di Robur è apparso in due romanzi di Jules Verne: “Robur il Conquistatore” (1886) e “Il padrone del Mondo” (1904.)

[3]  L’equivalente del padrino nella Mafia Russa.

[4]  Per maggiori dettagli vedere Marvel Knights #47 e Devil #49.

[5] I Cinque per la Vittoria sono un gruppo di eroi mascherati della Prima Guerra Mondiale composto dai Britannici Union Jack, Sir Knight, Silver Squire, dal francese Moschettiere Rosso e dall'americano Aquila Fantasma. Sono apparsi, come gruppo, in una sola vignetta di Invaders #8 (In Italia su Capitan America, Corno, #126).

[6]  In Luke Cage #2. Presto su Marvelit.